LE ONOREVOLI AGENDE CHE RICEVONO I PARLAMENTARI (IN PELLE OVINA) CI COSTANO 3 MILIONI DI EURO (io direi della "nostra" pelle).....
In tempi di equità e sobrietà, anche per le pecore sono previsti sacrifici. Definitivi, però. L’ordine è pronto, il malloppo pure: 32.500 agende e agendine settimanali, formato scrivania e tascabili, rigorosamente di colore blu con il simbolo “Camera dei deputati” su rivestimento in pelle ovina. A Montecitorio la memoria è corta, troppo breve per ricordare aperitivi e votazioni oppure accendere l’i-Pad regalato a Natale, e dunque spendono 3,015 milioni di euro in tre anni (più Iva) per un mattoncino di carta elegantemente addobbato: pagine speciali e bianche, indirizzi e domicili, rubrica telefonica. Qualche anno fa, l’ex deputato Roberto Poletti (autore del libro Stato pappone) raccontava con disprezzo le abitudini di una casta ancora tollerata. Adesso che Mario Monti presenta il conto, a Montecitorio fischiettano indifferenti. E una miniera, a ciclo continuo, spala denaro per cartoleria e stampanti, una voce in bilancio che si chiama “forniture”. Il lavoratore rinuncia a un pezzo di pensione, ma il deputato, per carità, mica può servire lo Stato senza un’agendina ottocentesca in pelle ovina? L’amministrazione di Montecitorio è precisa e solerte. C’era un’emergenza e, reattivi, sgomitano per risolverla. L’appalto per il 2012 è andato bene: già consumati, e presto distribuiti, 36 mila esemplari. E però, panico generale, che fare per il 2013, il 2014, il 2015? Lasciare un’eredità ai deputati di prossima legislatura, questa è in scadenza fra 17 mesi, è un dovere morale di Montecitorio. Perché cambiare tradizioni? Perché indugiare e risparmiare 3 milioni di euro?
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