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martedì 20 dicembre 2011

Leggere quello che accade in Vaticano ci aiuta a capire la politica italiana, soprattutto oggi che è in mano a un gruppo di tecnici. Tre ministri sono espressione del mondo cattolico, alcuni sono stati addirittura convinti proprio dal Vaticano a intraprendere la strada politica. “Sì, possiamo rivedere l’Ici su quei beni della Chiesa a uso promiscuo, sia a uso commerciale, sia religioso”. E’ stata letta da alcuni questa presa di posizione del Cardinal Bagnasco come un fatto positivo, come un’apertura del Vaticano. Sono abbastanza diffidente, penso che invece sia una cosa diversa, sia un’apertura mediatica soprattutto in un momento di crisi economica che stiamo attraversando. L’Ici verrà pagata solo per gli esercizi prettamente commerciali e la Guardia di Finanza non ha mai avuto i “cosiddetti” per fare un censimento e vedere quanti beni della Chiesa realmente sono destinati al culto e quanti a un indirizzo terzo commerciale, per gli esercizi, per gli oratori, per i centri di studi del clero e collegati vari. Lo dico perché è inutile prendersi in giro. Non si vuole fare questo censimento perché l’Ici alzerebbe la quota che il Vaticano, gli enti collegati, la diocesi dovrebbero pagare. Se fai questo discorso vieni tacciato di anticlericalismo, invece non è vero, noi facciamo gli economisti e troviamo delle notizie e le pubblichiamo, poi possono piacere ogni tanto alla destra ma questo non vuole dire non dare le notizie, perché altrimenti faremmo un altro mestiere! Una data importante per l’Ici, per vedere quali strutture legate alla diocesi la pagheranno, è in aprile. In aprile, ci sarà la sentenza su un ricorso presentato all’ Unione Europea, da parte dei Radicali di Emma Bonino, contro lo Stato italiano, per agevolazioni sulla tassa dei beni immobili. (di Gianluigi Nuzzi autore di Vaticano Spa)-

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