MANIFESTO PER L’ITALIA
I sottoscritti cittadini italiani
credendo fermamente che l’Italia non sia una mera espressione geografica, unita da una lingua comune, ma stia rischiando di diventarlo, a 150 anni da riunificazione annessionista operata dalla
monarchia sabauda e dopo oltre 60 anni di Repubblica
parlamentare, basata su una Carta Costituzionale, nata a seguito di una
disastrosa guerra mondiale ed una lacerante guerra civile, in cui la Sovranità popolare si è vieppiù
trasformata in sistema oligarchico dei Partiti, sempre meno
rappresentativi ed al cui interno non è assicurata a partecipazione democratica
degli iscritti,
considerate
le scelte cruciali che l’Italia deve compiere nel corso dell’attuale profonda crisi internazionale, non
soltanto economica, finanziaria, ma di “sistema”, ovvero sociale,
politica e di relazioni ed equilibri fra Stati, nella quale gli organismi e le Istituzioni sovranazionali (europee e mondiali) non riescono a dare
risposte complessive e convincenti e alla crisi e a promuovere quell’interesse
generale iscritto nella loro stessa missione, ma risultano invece catturate da
interessi parziali e piegate a quelli più forti, con il risultato di accrescere
il carico complessivo di ingiustizie, prevaricazioni, ed il rischio di
conflitti
valutata criticamente
altresì l’inconsistenza ed incoerenza politica e la profonda crisi Unione Europea, ed in primis la debolezza strutturale
della governance economica economica
dell’area euro, con conseguente fragilitàdella moneta unica, ed i contraccolpi
gravissimi che questa debolezza sta avendo – ed è destinata ancor di più ad
avere – sull’economia del nostro paese e sulla ricchezza prodotta dal lavoro e
dalla creatività italiani,
considerato
l’enorme divario fra le scelte che questa situazione comporta - con le loro
ripercussioni sull’intera popolazione italiana, in particolare sulle generazioni più giovani e addirittura su quelle future - e la inconsistenza e manifesta inadeguatezza del nostro sistema istituzionale, che è inefficiente
ed inefficace nella sua organizzazione (ridondante, pletorica, burocratica,
immobile ed autocratica), gestita da una oligarchia di poteri, di caste e
corporazioni autoreferenziali, tese all’esclusivo scopo di perpetuarsi, riprodursi
per cooptazione, con i propri inaccettabili privilegi,
ritengono
sia improcrastinabile rimettere al centro della politica italiana la
necessità di dotare il Paese di un nuovo assetto
istituzionale ovvero di
una nuova Costituzione
§
che sia condivisa sulla base di principi liberali e democratici, nella quale ogni cittadinopossa riconoscersi, che quindi dia vita a un nuovo patto Sociale fra i Cittadini e lo Stato, nel quale lo
Stato sia essenzialmente il garante della sicurezza del cittadino, delle sue libertà - in quanto individuo e in quanto
appartenente a gruppi sociali - e dell’esercizio di una giustizia(civile, penale, amministrativa e tributaria) rapida ed efficace,
§
rispondente alle vere esigenze della comunità e dei singoli individui,
non agli interessi delle caste, degli ordini professionali, sindacati e
associazioni di categoria, che dall’attuale immobilismo costituzione ricavano
linfa per le loro rendite di posizione,
§
idonea a consentire all’Italia una posizione sulla scena internazionale – a
partire dalle istituzioni europee e internazionali - di piena dignità e parità
con le altre nazioni, riacquisendo definitivamente la piena Sovranità Nazionale, fuori dagli equilibri scaturiti
dall’ultimo conflitto mondiale,
§
nella quale i diritti e doveri di cittadinanza, ed in particolare i
rapporti economici, possano corrispondere più fedelmente alle attuali istanze
di una società che in questi settanta anni è maturata nella propria scelta di
libertà e nel rifiuto del totalitarismo collettivista e dell’universo di
ipocrisie e abusi che vi fa da corollario
essendo consapevoli
che la vigente Costituzione - nella totalità delle sue parti - è inattuale
ed irriformabile, in virtù della sua
stessa scrittura autotutelante e perchè ogni tentativo di modifica è a sua
volta sottoposto al ferreo controllo dei “supremi
guardiani” della Corte Costituzionale oltre che alle
innumerevoli insidie di un parlamentarismo ormai inconcludente e screditato,
PRESENTANO
la seguente
“Proposta di legge costituzionale di
iniziativa popolare per la elezione di un’ Assemblea Costituente”
sulla quale avviano la raccolta delle firme, come previsto dalla legge n.
325 del 1970, e contestualmente
si
costituiscono in
Comitato promotore per
l’Assemblea costituente
avente i seguenti obiettivi:
-esercitare ogni forma democratica di pressione affinchè - una volta
completata la raccolta delle firme e depositata la proposta - Il Parlamento ne
svolga l’esame;
-sostenere altre auspicabili iniziative rivolte alle stesse finalità;
-sostenere attivamente tutte le forze politiche che si faranno portatrici
delle seguenti linee di riforma del sistema politico-istituzionale:
-Elezione diretta del Capo dello Stato;
-Stato federale;
-Abolizione delle attuali regioni e accorpamento in macroregioni;
-Previsione esplicita di forme di democrazia
partecipativa all’interno dei partiti politici(elezioni primarie regolate per legge per la selezione di
candidati alle cariche elettive);
-Responsabilità civile e amministrativa
dei giudici e separazione
delle carriere tra magistrati inquirenti e giudicanti;
-Obbligo di referendum popolare sulla
partecipazione dell’Italia ad Organismi sovranazionali ed al sistema monetario europeo;
-Progressiva integrazione della difesa e della politica estera Italiane,
con altri Stati europei disponibili a condividerle, creando una difesa comune europea, una politica
estera europea, un mercato comune che abbia anche le
stesse regole interne relativamente alle politiche
fiscali e alla tutela dei lavoratori, prima ancora che una moneta comune;
-Divieto di introduzione di nuove tasse, ed in particolare
manovre di natura “patrimoniale”, durante tutto il
periodo costituente.
I sottoscritti Cittadini:
(persone fisiche o cittadini riuniti in associazioni e movimenti di
qualsiasi natura)
Redattori e primi firmatari:
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