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martedì 22 novembre 2011

COME VENDOLA HA ROVINATO LA PUGLIA.
Nichi Vendola è il nuovo Messia di una sinistra italiana in cerca di identità. “L’uomo forte”, il leader carismatico, l’ultima (o quasi) carta da giocare per un’opposizione allo sbando. Non piace a tutti, nemmeno all’interno del Pd. Eppure, oltre a lui c’è il vuoto. Per giudicare l’operato del buon Vendola, bisognerebbe analizzare il suo lavoro nella regione che egli stesso amministra, la Puglia. Dove il costo del carburante ha raggiunto livelli impensabili e dove la sanità è più cara che in altre regioni d’Italia. Una pensionata pugliese, particolarmente bisognosa di medicinali, può arrivare a spendere anche l’intero importo della propria pensione sociale, 420 euro mensili, in spese sanitarie. Questo nella Puglia del “Messia”, dove tutti si aspettavano un “colpo di teatro” che non è mai arrivato.
Colpa di Vendola? Sì. Ha un bel dire, il buon Nichi, che la finanziaria “lacrime e sangue” varata dalla regione Puglia serva a compensare “i tagli indiscriminati del governo sui fondi per i servizi sociali”. E che anche per questo è stato esteso il ticket sulle ricette mediche di tutti i pugliesi. Falso.
Vendola, in un suo delirio di onnipotenza e ambizione, aveva promesso di far aprire un ospedale in ogni Comune. Durante la sua precedente legislatura ha accumulato un milardo di debiti nel bilancio della sanità: quando sono venuti a mancare i soldi per i nuovi ospedali, ha cercato di aprire ai privati. Peccato che nella Puglia del “Messia” ci siano strutture sanitarie in esubero: manca semmai il personale medico. Così, non è raro imbattersi in un nosocomio provvisto di sala parto, ma sprovvisto di ostetrici.
Ecco dove sono finiti i soldi che ora si cercano di recuperare spremendo i cittadini, in una regione dove un qualsiasi intervento medico si deve pagare, ma un’operazione di chirurgia plastica al seno può essere invece passata dalla mutua. Magie di un “rivoluzionario” che ha voluto cambiare il linguaggio della politica ma a quanto pare anche la gestione delle priorità in ambito sanitario. Ora, alcuni nosocomi pugliesi stanno chiudendo. Alla spicciolata.
Il progetto di Nichi Vendola, che tanto è costato ai pugliesi, si sta disgregando come un castello di sabbia. Eppure, per soddisfare i suoi deliri di onnipotenza e le sue spese assai poco oculate, Vendola è anche riuscito ad aumentare l’Irba, la tassa regionale sul carburante, che era stata abrogata nel 2009. La benzina in Puglia costa più che in altre regioni d’Italia, grazie alla finanziaria regionale che ne ha aumentato di 2,5 centesimi il costo di ogni litro. Chi vorrebbe un’Italia come la Puglia? Scenario possibile, se Vendola diventasse premier. Evitarlo è meglio.

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