Blog di informazione sugli sprechi della politica italiana e contro ogni forma di casta. La creazione del blog scaturisce dalla rabbia e dall'impotenza che aumentano, ogni giorno di più, per questo nostro Paese che stà andando a rotoli per colpa di poche "entità" senza scrupoli che maneggiano il potere ed il vero denaro in Italia e nel Mondo. Sporadicamente informazione di pubblico interesse.
giovedì 29 dicembre 2011
NON CI RASSEGNIAMO - Non svegliamoci la mattina e fingere di non sapere nulla di quello che accade nel mondo e in Italia. La nostra Italia la stanno massacrando, umiliata e spogliata della sua sovranità. Quando sentiamo che il nostro Presidente della Repubblica e il Presidente del Consiglio chiedono un ulteriore sacrificio ai cittadini viene niente altro che collera verso questi atteggiamenti, di chiedere sacrifici a chi è ormai disperato. Ulteriore collera viene quando si chiedono sacrifici per i pensionati che rubano qualcosa da mangiare all'interno dei supermercati. Se stiamo a guardare indifferenti, rassegnati magari qualche volta criticando, non abbiamo cambiato nulla. Iimpegnarsi, informare, condividere, sperando che giorno dopo giorno ci siano sempre più persone che abbiano voglia di condividere con altre persone. Più persone che siano pronte a volere fare. Non c'è bisogno di armi o un forcone per fare una rivoluzione oggi. Pensiamo se ognuno di noi ad uno ad uno, o tutti insieme, fuori dalla melma dei partiti e della criminalità, alla luce del sole creassimo dei luoghi di vera democrazia partecipata. Una democrazia inaspettata fuori dal solco costruito dal sistema e alla portata di tutti. Una democrazia in grado di sostituirsi a quella gabbia che oggi ci tiene prigionieri e schiavi. Cercate in rete, raccogliete notizie, cercate un progetto che ritenete più idoneo. (tratto da Gruppo "Art.71" su google+)
COMMENTO DI UN LETTORE: "Ricordo a tutti che questo non è un governo democraticamente eletto ma una dittatura imposta dall'esterno. Basta scorrere i nomi di chi lo compone per capire da dove provengono e da chi sono diretti. Non rappresentano la gente; la opprimono per tutelare gli interessi delle banche tedesche e francesi. E non lasciatevi incantre dalla parole tipo "sono i mercati che ce lo chiedono". Basta guardare al Brasile che ha rifiutato gli aiuti e le imposizioni del FMI ed ha risolto da solo la sua crisi. O l'Argentina che, dopo aver mollato i diktat del FMI , che voleva tutelare i paesi creditori, è risorta ed ora è, dopo la Cina, il paese con il Pil più alto. Questi due paesi hanno lasciato liberi i mercati di andare dove volevano senza penalizzare inutilmente i cittadini. Mi ricordo che Lula aveva detto; se avremo i soldi onoreremo i nostri debiti altrimenti anche i creditori dovranno fare dei sacrifici. Poi hanno pagato tutto. Quello che mi spaventa in Italia è la rassegnazione della gente e la connivenza dei sindacati. Con questa miscela può succedere di tutto in un solo giorno!"
COMMENTO DI UN LETTORE SU WALL STREET ITALIA: Signori tutti.
Al governo ci sono comunque persone che non hanno mai sofferto in tutta la loro vita perchè già venivano sicuramente da famiglie agiate che li hanno fatti studiare fino a quando hanno voluto.
La Cancellieri ad es. quando era qui a Bologna usava un ristorante di prima categoria come mensa. Passera l'ho visto la prima volta nell'86 che aveva già la sedia nel CDA del Credito Romagnolo quando era il delfino di De Benedetti. Questo per dire che sono comunque tutte persone che non hanno mai veramente provato i problemi e l'apprensione di non farcela a vivere dignitosamente. Vivono un mondo surreale fatto di racconti e non di fatti.
Il popolo ha chiesto un mucchio di perequazioni attraverso le forze esterne alla nuova strana maggioranza e dai giornalisti nelle trasmissioni politiche, ma continuano a fare gli elefanti che partoriscono una formica a livello di idee socialmente utili.
Stangatona sulle abitazioni, ma purtroppo anche su quella dove passi le tue notti che sono sempre più insonni.
Si stupiscono anche delle rappresaglie ad Equitalia? Lo stato con una mano non ti paga e con l'altra ti pignora quello che hai già?! La gente con responsabilità, dignità e coscienza si suicida piuttosto di mandare sotto un ponte la famiglia sapendo di avere centinaia di miglia di euro di crediti. Vai a riscattare casa tua da un pignoramento se sei capace...
Al governo ci sono comunque persone che non hanno mai sofferto in tutta la loro vita perchè già venivano sicuramente da famiglie agiate che li hanno fatti studiare fino a quando hanno voluto.
La Cancellieri ad es. quando era qui a Bologna usava un ristorante di prima categoria come mensa. Passera l'ho visto la prima volta nell'86 che aveva già la sedia nel CDA del Credito Romagnolo quando era il delfino di De Benedetti. Questo per dire che sono comunque tutte persone che non hanno mai veramente provato i problemi e l'apprensione di non farcela a vivere dignitosamente. Vivono un mondo surreale fatto di racconti e non di fatti.
Il popolo ha chiesto un mucchio di perequazioni attraverso le forze esterne alla nuova strana maggioranza e dai giornalisti nelle trasmissioni politiche, ma continuano a fare gli elefanti che partoriscono una formica a livello di idee socialmente utili.
Stangatona sulle abitazioni, ma purtroppo anche su quella dove passi le tue notti che sono sempre più insonni.
Si stupiscono anche delle rappresaglie ad Equitalia? Lo stato con una mano non ti paga e con l'altra ti pignora quello che hai già?! La gente con responsabilità, dignità e coscienza si suicida piuttosto di mandare sotto un ponte la famiglia sapendo di avere centinaia di miglia di euro di crediti. Vai a riscattare casa tua da un pignoramento se sei capace...
mercoledì 28 dicembre 2011
La Guardia di Finanza ha scoperto 3.300 dipendenti pubblici con un doppio incarico. Va bene. MA PRIMA DEVONO DIMETTERSI TUTTI I PARLAMENTARI CHE CONTINUANO AD ESERCITARE LA LORO PROFESSIONE O AD OCCUPARE ALTRE POLTRONE (come quella di Sindaco) PRENDENDO DUE STIPENDI. CON QUELLO CHE SONO PAGATI DEVONO LAVORARE A TEMPO PIENO PER LA REPUBBLICA.
Se definire la democrazia è spiegare che cosa vuol dire il vocabolario, il problema è presto risolto: basta sapere un po' di greco. La parola significa, alla lettera, potere (kratos) del popolo (demos). Ma così abbiamo solo risolto un problema verbale: si è soltanto spiegato un nome. Il problema di definire la democrazia è assai più complesso.
martedì 27 dicembre 2011
BAMBINI GRECI SENZA MEDICINE - “Ora basta, questo ai bambini non si può fare! In Grecia ci sono bambini che non hanno da mangiare e le medicine scarseggiano. La notizia fa parte di una campagna di “TERRORISMO FINANZIARIO” per convincere gli Italiani e gli europei a calarsi le braghe? Ai bambini non si può negare un pezzo di pane, siamo o non siamo nell’Europa dove si finanziano gli agricoltori per non lavorare i loro campi, e si ritirano le eccedenze alimentari per distruggerle. ORA BASTA, MERKEL, SARKOZY, MONTI, DRAGHI E CARO FMI È ORA DI DARCI UN TAGLIO, CRISI O NON CRISI, BANCHE O NON BANCHE, CHE VADANO PURE TUTTI A QUEL PAESE, UN PASTO E LE CURE SANITARIE LI SI DEVE GARANTIRE A TUTTI! I GOVERNI DEBBONO ESSERE AL SERVIZIO DEI POPOLI, NON DELLA FINANZA CON LE PEZZE AL CULO." Paolo R.
Bilanci falsi per 30 mld L’Ue smaschera PRODI http://www.ilgiornale.it/interni/bilanci_falsi__30_mld__lue_smaschera_prodi/23-08-2008/articolo-id=285023-page=0-comments=1
IL COSTO ITALIA DEL PARLAMENTO EUROPEO
Quanto costa un eurodeputato? Anche più di un parlamentare con seggio a Montecitorio.Se prima gli sprechi erano appannaggio esclusivo dei paesi più ricchi (come l'Italia, ma non solo), oggi i superstipendi sono la regola per tutti e 736 i membri del Parlamento Europeo. E a pagare non sono più i singoli paesi, ma tutti i contribuenti europei indistintamente. Di base l'onorevole X guadagna 7.956,87 euro che, per 12 mesi, fanno 95.482 euro (centesimo più, centesimo meno). A questi si aggiungono i 4.299 euro di indennizzo per spese generali, perché l'onorevole X ha un ufficio in gran fermento. In un anno fanno 51.588 euro. Poi c'è l'indennità di viaggio annuale di 4.243 euro, perché l'onorevole X ha sempre la valigia pronta. A questa indennità non si sottraggono però le spese di trasferta ordinarie, che vengono rimborsate immediatamente di volta in volta. Quindi ci sono 304 euro per ogni giorno di presenza alle riunioni ufficiali degli organi del Parlamento e 152 euro al giorno, «a cui si aggiungono le spese di alloggio e di prima colazione, per la partecipazione alle riunioni che hanno luogo al di fuori del territorio comunitario». Perché l'onorevole X, ricordiamolo, non salta mai né una seduta né un summit, e spesso si trova a dover rappresentare l'Europarlamento anche fuori dall'Europa. Poniamo dunque he in un anno partecipi a 60 riunioni ufficiali (già solo le sedute plenarie sono suppergiù cinque ogni mese) e a 10 riunioni "extra-moenia" (plausibile approssimazione per un deputato particolarmente attivo come l'onorevole X). Totale: 171.073 euro. Poniamo anche che l'onorevole X abbia un portavoce, un addetto stampa e un segretario: i loro stipendi possono essere tranquillamente (ed egregiamente) assorbiti nei 21.209 euro che l'amministrazione versa agli assistenti dell'europarlamentare, senza che X debba pagare un solo euro di tasca propria. In tasca al nostro X può dunque tranquillamente arrivare un assegno da oltre 170mila euro l'anno. Ovvero 17mila euro al mese. Per un totale di 855mila euro in tutta la legislatura.
Forse non tutti e 736 eurodeputati saranno iperattivi e presenzialisti come il nostro onorevole X. Forse qualche assenteista convinto aiuterà a ridurre i costi dell'europarlamento. Quel che è certo, però, è che in fin dei conti ai contribuenti italiani COSTA MOLTO MENO un pelandrone a Montecitorio che uno stakanovista a far la spola tra Bruxelles e Strasburgo.
Quanto costa un eurodeputato? Anche più di un parlamentare con seggio a Montecitorio.Se prima gli sprechi erano appannaggio esclusivo dei paesi più ricchi (come l'Italia, ma non solo), oggi i superstipendi sono la regola per tutti e 736 i membri del Parlamento Europeo. E a pagare non sono più i singoli paesi, ma tutti i contribuenti europei indistintamente. Di base l'onorevole X guadagna 7.956,87 euro che, per 12 mesi, fanno 95.482 euro (centesimo più, centesimo meno). A questi si aggiungono i 4.299 euro di indennizzo per spese generali, perché l'onorevole X ha un ufficio in gran fermento. In un anno fanno 51.588 euro. Poi c'è l'indennità di viaggio annuale di 4.243 euro, perché l'onorevole X ha sempre la valigia pronta. A questa indennità non si sottraggono però le spese di trasferta ordinarie, che vengono rimborsate immediatamente di volta in volta. Quindi ci sono 304 euro per ogni giorno di presenza alle riunioni ufficiali degli organi del Parlamento e 152 euro al giorno, «a cui si aggiungono le spese di alloggio e di prima colazione, per la partecipazione alle riunioni che hanno luogo al di fuori del territorio comunitario». Perché l'onorevole X, ricordiamolo, non salta mai né una seduta né un summit, e spesso si trova a dover rappresentare l'Europarlamento anche fuori dall'Europa. Poniamo dunque he in un anno partecipi a 60 riunioni ufficiali (già solo le sedute plenarie sono suppergiù cinque ogni mese) e a 10 riunioni "extra-moenia" (plausibile approssimazione per un deputato particolarmente attivo come l'onorevole X). Totale: 171.073 euro. Poniamo anche che l'onorevole X abbia un portavoce, un addetto stampa e un segretario: i loro stipendi possono essere tranquillamente (ed egregiamente) assorbiti nei 21.209 euro che l'amministrazione versa agli assistenti dell'europarlamentare, senza che X debba pagare un solo euro di tasca propria. In tasca al nostro X può dunque tranquillamente arrivare un assegno da oltre 170mila euro l'anno. Ovvero 17mila euro al mese. Per un totale di 855mila euro in tutta la legislatura.
Forse non tutti e 736 eurodeputati saranno iperattivi e presenzialisti come il nostro onorevole X. Forse qualche assenteista convinto aiuterà a ridurre i costi dell'europarlamento. Quel che è certo, però, è che in fin dei conti ai contribuenti italiani COSTA MOLTO MENO un pelandrone a Montecitorio che uno stakanovista a far la spola tra Bruxelles e Strasburgo.
lunedì 26 dicembre 2011
L'ex direttore Minzolini (RAI) non si può licenziare e nemmeno tagliare lo stipendio. Per sempre. E PER SEMPRE si potrà tenere la sua retribuzione di 550 MILA EURO lordi l'ANNO, che fanno più di 22 mila euro netti al mese, per tredici mensilità, ovviamente A SPESE DI CHI PAGA IL CANONE. Male che gli vada, lo sposteranno a Parigi o a New York. Dove oltre al suo stipendio da nababbo, avrà in più anche l'ALLOGGIO DI SERVIZIO.
Lavoriamo per pagare i debiti contratti dallo Stato. Lo faremo per quaranta, cinquant'anni, fino alla morte. Ai figli lasceremo i nostri debiti, erediteranno la schiavitù del lavoro eterno. Dobbiamo allo stesso tempo essere inflessibili contro gli sprechi della pubblica amministrazione e della politica. QUANTO CI COSTA IL QUIRINALE? Quanto ogni opera inutile a carico dei cittadini? NESSUNO, che sia Amato o Veltroni, deve percepire una pensione lorda (o vitalizio) superiore ai 5.000 euro. NESSUN parlamentare, consigliere regionale, provinciale deve avere uno stipendio superiore allo stipendio medio di un impiegato. I SINDACI che indebitano le città devono sborsare di tasca loro l'ammanco dalle casse del Comune. Ogni amministrazione indebitata deve diventare una bestemmia. Nei Comuni dobbiamo iniziare a denunciare sprechi e responsabili in modo pubblico. Si tratta di furto ai nostri danni.
UNA PROPOSTA CONCRETA PER RISOLVERE LA CRISI FINANZIARIA DELL’EURO.
“LETTERA APERTA A TUTTI I CITTADINI DELL’EUROZONA”
Roma, 11/11/2011
http://it-it.facebook.com/groups/276195305748875/
http://www.lanostracitta.it/
“LETTERA APERTA A TUTTI I CITTADINI DELL’EUROZONA”
Roma, 11/11/2011
http://it-it.facebook.com/groups/276195305748875/
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domenica 25 dicembre 2011
IL NATALE DEL CONTRIBUENTE. C'è un Babbo Natale che pensa a noi tutto l'anno. E' il contribuente italiano, quello relegato dai furbi nella categoria dei fessi. Senza il contribuente non esisterebbe neppure l'evasore. Senza i suoi soldi non ci sarebbe nulla: servizi, strade, sanità, scuola. Lo stesso Stato svanirebbe in un attimo. Tutto si regge sulle sue spalle. Il contribuente italiano è un santo moderno. Un martire della Fede che sopporta qualunque carico. Più paga più è controllato. Più paga, più lo indebitano e, sul debito pubblico, comunale o statale, deve pagare nuove tasse. E' l'equivalente di un cliente di un ristorante che paga il conto degli altri e serve a tavola. Il contribuente mantiene, da solo, tutta la classe politica, dal consigliere provinciale di Catania, al deputato brianzolo della Lega. E' uno sforzo titanico vedere i propri dipendenti con il vitalizio assicurato, uno stipendio da paura, seduti su una poltrona televisiva a ridere e scherzare mentre lui non riesce ad arrivare a fine mese. E' un fenomeno che sfida le leggi di natura e di conservazione. Se l'Italia esiste ancora dopo 150 anni lo dobbiamo a lui, che ha pagato in silenzio dazi, imposte, tasse di ogni tipo dai tempi di Cavour. E' un Babbo Natale che porta doni ogni giorno attraverso il suo lavoro.
Buon Natale a tutti gli italiani onesti! (Beppe Grillo)
Buon Natale a tutti gli italiani onesti! (Beppe Grillo)
venerdì 23 dicembre 2011
PIU' SI SALE NELLA SCALA SOCIALE E PIU' CERTI TRATTAMENTI PENSIONISTICI APPAIONO AGLI OCCHI DELLA GENTE COMUNE SCANDALOSI. La «pensione d`oro» per eccellenza, certifica l`Espresso spetta a Mauro Sentinelli, (manager Telecom) classe 1947, che arriva a quota 1.173.205 euro lordi l`anno. Ovvero 3.259 al giorno (superando l'on.Amato!).Legale, regolare, ma scandaloso. Dietro a Sentinelli, un altro «telefonico», Alberto De Petris, classe `43, (653.567 euro lordi/anno) e Mauro Gambaro, classe 1943, ex direttore generale di Interbanca oggi all`Inter, con 665.084.
Se poi si alza ancora di più lo sguardo ai palazzi «alti» escono altre cifre stellari.
Il presidente emerito Carlo Azeglio Ciampi cumula 30 mila euro/mese di pensione Bankitalia con 4000 euro dell`Inps ed i 19.054 euro dell`indennità da parlamentare, Oscar Luigi Scalfaro, oltre all`indennità di palazzo Madama (19.054) prende 4.766 euro netti al mese dall`Inpdap per avere esercitato l`attività di magistrato, Lamberto Dini incassa 18 mila euro da Bankitalia, 7000 dall`Inps e 19.054 dal Senato, Giuliano Amato invece cumula 22.048 euro mese dall`Inpdap coi 9.363 che gli da il Parlamento.
Se poi si alza ancora di più lo sguardo ai palazzi «alti» escono altre cifre stellari.
Il presidente emerito Carlo Azeglio Ciampi cumula 30 mila euro/mese di pensione Bankitalia con 4000 euro dell`Inps ed i 19.054 euro dell`indennità da parlamentare, Oscar Luigi Scalfaro, oltre all`indennità di palazzo Madama (19.054) prende 4.766 euro netti al mese dall`Inpdap per avere esercitato l`attività di magistrato, Lamberto Dini incassa 18 mila euro da Bankitalia, 7000 dall`Inps e 19.054 dal Senato, Giuliano Amato invece cumula 22.048 euro mese dall`Inpdap coi 9.363 che gli da il Parlamento.
La mancata vigilanza dei Monopoli, gli intrecci politici... Un'inchiesta del Secolo XIX di Marco Menduni e Ferruccio Sansa dice "Altro che tesoretto". C’è un tesoro da quasi cento miliardi di euro che lo Stato non ha mai riscosso, nel mega business delle macchinette videopoker e dei giochi. Tre Finanziarie. Lacrime e sangue che potevano essere risparmiati agli italiani solo garantendo il rispetto delle regole. È scritto nero su bianco nella relazione di una supercommissione di esperti. Gli uomini del Gat hanno provato a calcolare l’ammontare di tutte le sanzioni non riscosse. Poi a queste hanno aggiunto le imposte non pagate. Ne è venuta fuori una cifra talmente enorme che gli stessi finanzieri all’inizio stentavano a crederci: 98 miliardi di euro. Potevano essere nelle tasche degli italiani.
IL SENATORE-SINDACO NESPOLI di Afragola. PER IL DOPPIO INCARICO A PALAZZO MADAMA BASTA STARCI IL MERCOLEDI'. "LA DIARIA DA SENATORE MI SERVE ANCHE PER I REGALI DI NOZZE AI CONCITTADINI" «Sono solo due giorni a Roma, embè? Incompatibilità? Non ne vedo» (VI PREGO DI LEGGERE TUTTA L'INTERVISTA, DA RIMANERE SBIGOTTITI! MA IN QUALI MANI SIAMO?)
Ore 13,30, prima telefonata.
(Il premier Mario Monti ha da poco finito di illustrare ai senatori di Palazzo Madama la manovra finanziaria).
«Sì, sono io... sono il senatore Nespoli... no, guardi, sto arrivando... sono in treno... tra mezz'ora sarò in Senato... eh, lo so, ma sono anche il sindaco di Afragola e purtroppo avevo un impegno nel mio municipio... del resto è di questo che vuole parlare, no? del mio doppio incarico...».
Ore 14,15, seconda telefonata.
(Intanto, in aula, sono già iniziate le dichiarazioni di voto dei partiti).
«Sto in taxi! Cinque minuti e arrivo... vedo com'è la situazione, voto e poi possiamo vederci alla buvette. D'accordo?».
Ore 14,45. Buvette.
Senatore Nespoli, una domanda preliminare: come ha fatto a votare se non ha sentito neppure mezza parola del discorso di Mario Monti?
«Beh... che significa? Qual è il problema? Avevo sentito quello che disse alla Camera e... beh, suppongo avrà ripetuto le stesse cose, no?».
Forse però sarebbe stato meglio essere presente in aula. Forse è materialmente impossibile ricoprire, contemporaneamente, due incarichi: senatore della Repubblica per il Pdl e sindaco di una città grande e complessa come Afragola.
«Senta, voi giornalisti dovete smetterla di parlare per slogan, di fare bassa propaganda e disinformazione!».
Senatore, la prego di usare toni...
«L'ho letto quello che è stato scritto dopo che, poche ore fa, legittimamente, la giunta per le elezioni di Palazzo Madama ha stabilito che si può essere insieme senatore e sindaco di un comune sopra i 20 mila abitanti...».
Alla Camera, i due incarichi sono stati valutati incompatibili.
«E allora? Lei lo conosce l'articolo 66 della Costituzione, eh? L'articolo 66 è chiarissimo: le Camere sono autonome nel decidere sui casi di incompatibilità. Punto. È tutto in regola. E poi sa che c'è?».
No.
«C'è che quando nel 2008 io fui eletto sindaco di Afragola, i cittadini che mi votarono sapevano perfettamente che sarei stato impegnato anche qui a Roma: al ballottaggio, infatti, arrivai già da senatore. Ora, scusi: l'importante è che il doppio incarico vada bene a loro, ai miei concittadini, non crede?».
Veramente lei qui al Senato rappresenta anche qualche milione di elettori del Pdl.
«Ehhh...».
Quanto tempo dedica alla sua attività di senatore?
«Allora: arrivo a Roma il martedì pomeriggio, e sto qui, in Senato, per l'intera giornata del mercoledì. Il giovedì mattina, alle 13, risalgo sul treno e torno a fare il sindaco».
Quindi lavora meno di due giorni a settimana per il Senato della Repubblica.
«Embé?».
Come embé?
«No, dico: embé? Qual è il problema? Tutti i miei colleghi senatori lavorano due giorni a settimana. È così, ed è inutile se ora mi guarda con quella faccia... lei non può venirsela a prendere solo con me!».
Deduco che lei dal giovedì pomeriggio al martedì mattina fa il sindaco di Afragola.
«Esatto. Però, attenzione: faccio il sindaco senza percepire mezzo euro. Guadagno solo da senatore».
Può ricordarmi quanto guadagna?
«A occhio?».
Sì, a occhio è sufficiente.
«Diciamo che sto sui 140 mila euro lordi all'anno».
Ci pensi bene.
«Mmhhmmm....».
Ci pensi bene.
«Vabbé, certo: quello è il compenso sottoposto a tassazione. Poi, in più, ci sono le altre due voci "al netto", su cui noi senatori non paghiamo tasse... E lì... Mah... Saranno 3.200 euro per le spese di segreteria e intorno ai 4.000 euro di diaria».
A lei, scusi, la «diaria» a cosa serve?
«Non la seguo».
Se sta a Roma due giorni a settimana, a cosa le servono 4.000 euro di diaria?
«Ehhh... allora: primo, io devo pur mangiare, no? Secondo: lei ha idea di cosa significhi fare politica dalle mie parti, in Campania? Ha idea di quanti regali di matrimonio devo comprare? E non le dico di quante volte mi chiedono di fare il padrino alle cresime...».
(Vincenzo Nespoli detto anche «Enzo», di anni 57, da Afragola: per lui i magistrati di Napoli chiesero l'arresto, accusandolo di «bancarotta fraudolenta e concorso in riciclaggio». L'aula del Senato ha però respinto la richiesta).
Fabrizio Roncone
Ore 13,30, prima telefonata.
(Il premier Mario Monti ha da poco finito di illustrare ai senatori di Palazzo Madama la manovra finanziaria).
«Sì, sono io... sono il senatore Nespoli... no, guardi, sto arrivando... sono in treno... tra mezz'ora sarò in Senato... eh, lo so, ma sono anche il sindaco di Afragola e purtroppo avevo un impegno nel mio municipio... del resto è di questo che vuole parlare, no? del mio doppio incarico...».
Ore 14,15, seconda telefonata.
(Intanto, in aula, sono già iniziate le dichiarazioni di voto dei partiti).
«Sto in taxi! Cinque minuti e arrivo... vedo com'è la situazione, voto e poi possiamo vederci alla buvette. D'accordo?».
Ore 14,45. Buvette.
Senatore Nespoli, una domanda preliminare: come ha fatto a votare se non ha sentito neppure mezza parola del discorso di Mario Monti?
«Beh... che significa? Qual è il problema? Avevo sentito quello che disse alla Camera e... beh, suppongo avrà ripetuto le stesse cose, no?».
Forse però sarebbe stato meglio essere presente in aula. Forse è materialmente impossibile ricoprire, contemporaneamente, due incarichi: senatore della Repubblica per il Pdl e sindaco di una città grande e complessa come Afragola.
«Senta, voi giornalisti dovete smetterla di parlare per slogan, di fare bassa propaganda e disinformazione!».
Senatore, la prego di usare toni...
«L'ho letto quello che è stato scritto dopo che, poche ore fa, legittimamente, la giunta per le elezioni di Palazzo Madama ha stabilito che si può essere insieme senatore e sindaco di un comune sopra i 20 mila abitanti...».
Alla Camera, i due incarichi sono stati valutati incompatibili.
«E allora? Lei lo conosce l'articolo 66 della Costituzione, eh? L'articolo 66 è chiarissimo: le Camere sono autonome nel decidere sui casi di incompatibilità. Punto. È tutto in regola. E poi sa che c'è?».
No.
«C'è che quando nel 2008 io fui eletto sindaco di Afragola, i cittadini che mi votarono sapevano perfettamente che sarei stato impegnato anche qui a Roma: al ballottaggio, infatti, arrivai già da senatore. Ora, scusi: l'importante è che il doppio incarico vada bene a loro, ai miei concittadini, non crede?».
Veramente lei qui al Senato rappresenta anche qualche milione di elettori del Pdl.
«Ehhh...».
Quanto tempo dedica alla sua attività di senatore?
«Allora: arrivo a Roma il martedì pomeriggio, e sto qui, in Senato, per l'intera giornata del mercoledì. Il giovedì mattina, alle 13, risalgo sul treno e torno a fare il sindaco».
Quindi lavora meno di due giorni a settimana per il Senato della Repubblica.
«Embé?».
Come embé?
«No, dico: embé? Qual è il problema? Tutti i miei colleghi senatori lavorano due giorni a settimana. È così, ed è inutile se ora mi guarda con quella faccia... lei non può venirsela a prendere solo con me!».
Deduco che lei dal giovedì pomeriggio al martedì mattina fa il sindaco di Afragola.
«Esatto. Però, attenzione: faccio il sindaco senza percepire mezzo euro. Guadagno solo da senatore».
Può ricordarmi quanto guadagna?
«A occhio?».
Sì, a occhio è sufficiente.
«Diciamo che sto sui 140 mila euro lordi all'anno».
Ci pensi bene.
«Mmhhmmm....».
Ci pensi bene.
«Vabbé, certo: quello è il compenso sottoposto a tassazione. Poi, in più, ci sono le altre due voci "al netto", su cui noi senatori non paghiamo tasse... E lì... Mah... Saranno 3.200 euro per le spese di segreteria e intorno ai 4.000 euro di diaria».
A lei, scusi, la «diaria» a cosa serve?
«Non la seguo».
Se sta a Roma due giorni a settimana, a cosa le servono 4.000 euro di diaria?
«Ehhh... allora: primo, io devo pur mangiare, no? Secondo: lei ha idea di cosa significhi fare politica dalle mie parti, in Campania? Ha idea di quanti regali di matrimonio devo comprare? E non le dico di quante volte mi chiedono di fare il padrino alle cresime...».
(Vincenzo Nespoli detto anche «Enzo», di anni 57, da Afragola: per lui i magistrati di Napoli chiesero l'arresto, accusandolo di «bancarotta fraudolenta e concorso in riciclaggio». L'aula del Senato ha però respinto la richiesta).
Fabrizio Roncone
Quest'anno l’Udc di Casini ha organizzato la propria festa di Natale in una nota discoteca di Firenze, l'Otel.
Festa con sorpresa si dice. E sorpresa lo è stata quando sul palco, davanti a circa 450 invitati, tutti esponenti politici toscani e italiani, tra cui proprio Ferdinando Casini, sono comparse ballerine in perizoma, tanga e reggiseno che con fare ammiccante hanno intonato canzoni natalizie.
Festa con sorpresa si dice. E sorpresa lo è stata quando sul palco, davanti a circa 450 invitati, tutti esponenti politici toscani e italiani, tra cui proprio Ferdinando Casini, sono comparse ballerine in perizoma, tanga e reggiseno che con fare ammiccante hanno intonato canzoni natalizie.
giovedì 22 dicembre 2011
IL NEW YORK TIMES STRONCA LA MANOVRA MONTI: "SOLO AUMENTI DI TASSE E NIENTE RIFORME" Il New York Times giudica severamente la manovra economica del nuovo governo Monti. In un articolo intitolato “Il leader italiano propone aumenti di tasse ma non riforme di struttura” (“deep reforms”) il quotidiano osserva che il “pacchetto che oggi sarà votato in parlamento, consiste soprattutto di aumenti fiscali e non presenta quei cambiamenti strutturali all’economia che secondo molti esperti sono necessari per riavviare una sana crescita economica”.
LA CLASSIFICA - «Tra i paesi con il maggior salario medio netto annuo per un lavoratore senza carichi familiari si collocano tra i primi dieci: Corea del Sud (39.931 dollari), Regno Unito (38.147), Svizzera (36.063), Lussemburgo (36.035), Giappone (34.445), Norvegia (33.413), Australia (31.762), Irlanda (31.337), Paesi Bassi (30.796) e Usa (30.774) - continua l'Eurispes - IL NOSTRO PAESE con 21.374 dollari OCCUPA INVECE LA VENTITREESIMA POSIZIONE. «Il lavoratore italiano percepisce un compenso salariale che è INFERIORE del 44% rispetto al dipendente inglese, guadagna il 32% in meno di quello irlandese, il 28% in meno di un tedesco, il 18% in meno del cittadino francese. PER LO STIPENDIO DEI POLITICI SIAMO IN VETTA ALLA CLASSIFICA.
Se volete essere coscienti di cosa è successo e stà succedendo, vi consiglio di dedicare 2 minuti a questo video. E' sconvolgente.http://www.youtube.com/watch?v=iWhQMQ3Y1HI
mercoledì 21 dicembre 2011
IL DEBITO PUBBLICO E' ILLEGITTIMO, E QUINDI "DETESTABILE" - Allora chiediamo: "I sigg. Politici possono spiegare alla Nazione DOVE SONO FINITI i 1900 miliardi di euro di debito CONTRATTI A NOME NOSTRO e quali benefici ne abbiamo avuto?"
(per favore, fate girare? Tutti devono sapere. I politici risponderanno?).
I politici che hanno portato il Paese alla catastrofe economica si stanno defilando e per nascondersi meglio creano ogni giorno nuovi bersagli sociali. GLI EVASORI, LE LOBBY, I CORRUTTORI, I LAVORATORI AUTONOMI, I DIPENDENTI PUBBLICI, GLI EXTRACOMUNITARI. I partiti hanno mangiato e bevuto fino ad ora, e continuano a farlo con i finanziamenti pubblici e i vitalizi, MA IL CONTO LO VOGLIONO LASCIARE AGLI ALTRI. Non si fa così. Prima si spiega alla Nazione DOVE SONO FINITI i 1900 miliardi di euro di debito CONTRATTI A NOME NOSTRO, quali benefici ne abbiamo avuto noi e quali loro. E' necessaria una Norimberga pubblica della classe politica con un calcio nel sedere al posto delle forche.
martedì 20 dicembre 2011
«CON 6 MILIARDI L'ANNO L'ITALIA FAREBBE MIRACOLI !». È lo slogan che da oggi campeggia sui mega-manifesti che l’Uaar ha fatto affiggere a Genova, e che da domani compariranno anche per le strade di Venezia. Dopo la visibilità raccolta con il sito icostidellachiesa.it , il primo elenco dettagliato dei privilegi fiscali e dei contributi di cui gode il cattolicesimo, l’associazione ha dunque deciso di insistere. Perché il costo della Chiesa è alto, ed è «un prezzo che pagano credenti e non credenti», come ricorda lo stesso manifesto. Quando invece le religioni dovrebbero essere sostenute soltanto da chi le professa.
Mentre si affannano a far pagare ai cittadini i primi 20 miliardi, cui ne seguiranno altri visto che ci stiamo consegnando mani e piedi alla recessione, l'Europa ne trova 150 da elargire sull'unghia all'Unione Europea e al Fondo Monetario Internazionale. L'Italia contribuirà con 23,48 miliardi. Chiedono ai nostri pensionati di rinunciare a comprare il latte tutti i giorni per mettere insieme 20 miliardi, ma ne troviamo di più da dare agli altri come forma di assicurazione contro il nostro fallimento? E mancano i 50miliardi dei paesi che non appartengono all'euro (prima fra tutte l'Inghilterra che ha compreso l'antifona ed ha rimandato l'elargizione).
LA RIVINCITA DELL'ISLANDA: LA NAZIONE CHE SI E' OPPOSTA FERMAMENTE AL RICATTO GLOBALE DEL DEBITO, che ha riaffermato la propria sovranità popolare rifiutandosi di pagare per gli errori commessi da banchieri e speculatori privati.
Mentre nel resto d'Europa le economie nazionali fanno segnare record negativi, l'Islanda si distingue con una disoccupazione in calo al 6 per cento ed una crescita per il 2012 del 2,4. Intanto, prosegue il percorso partecipativo, con la nuova costituzione ormai pronta, nuove piattaforme online per la democrazia diretta ed una più equa distribuzione delle ricchezze.
Mentre nel resto d'Europa le economie nazionali fanno segnare record negativi, l'Islanda si distingue con una disoccupazione in calo al 6 per cento ed una crescita per il 2012 del 2,4. Intanto, prosegue il percorso partecipativo, con la nuova costituzione ormai pronta, nuove piattaforme online per la democrazia diretta ed una più equa distribuzione delle ricchezze.
IL PADRONE DI QUESTO PAESE E' IL CITTADINO, NON UN GOVERNO DI BANCHIERI NEPPURE ELETTO.
Serpico, acronimo di Servizi per i Contribuenti, è un'applicazione della Sogei per controllare i conti degli italiani. Sogei è una società di informatica passata da Telecom Italia al Ministero dell'Economia nel 2002. Le informazioni che ci riguardano saranno contenute in un milione di miliardi di byte di memoria. Duemila server che gestiscono 22.000 dati ogni secondo. Grazie a questa potenza di fuoco ogni singola transazione dei nostri conti degli italiani verrà esaminata. Ogni versamento, ogni bonifico dovrà avere il suo perché, le sue motivazioni. Questo sarà possibile dal primo gennaio 2012, quando tutti i conti correnti saranno a disposizione del Fisco anche senza accertamenti in corso. E' un passo avanti verso la Repubblica Italiana dei Soviet. I Grandi Evasori non transano sul conto corrente, i Grandi Corruttori non fanno bonifici. Chi ha usufruito dello Scudo Fiscale non ha dato disposizioni alla banca per un versamento di 100 milioni di euro sull'estero.
Serpico, acronimo di Servizi per i Contribuenti, è un'applicazione della Sogei per controllare i conti degli italiani. Sogei è una società di informatica passata da Telecom Italia al Ministero dell'Economia nel 2002. Le informazioni che ci riguardano saranno contenute in un milione di miliardi di byte di memoria. Duemila server che gestiscono 22.000 dati ogni secondo. Grazie a questa potenza di fuoco ogni singola transazione dei nostri conti degli italiani verrà esaminata. Ogni versamento, ogni bonifico dovrà avere il suo perché, le sue motivazioni. Questo sarà possibile dal primo gennaio 2012, quando tutti i conti correnti saranno a disposizione del Fisco anche senza accertamenti in corso. E' un passo avanti verso la Repubblica Italiana dei Soviet. I Grandi Evasori non transano sul conto corrente, i Grandi Corruttori non fanno bonifici. Chi ha usufruito dello Scudo Fiscale non ha dato disposizioni alla banca per un versamento di 100 milioni di euro sull'estero.
Chi si vuole controllare? Il panettiere, il pensionato, l'artigiano, il piccolo imprenditore prossimo suicida perché lo Stato non gli paga le fatture? E quanto ci costa Serpico in uno Stato dove la banda larga è una misura dei pantaloni mentre lo Stato investe in centinaia di nuovi server?
Le transazioni sul nostro conto corrente fotografano la nostra vita: pagamenti per la scuola, per le vacanze, un prestito a un amico, la tessera annuale dei mezzi pubblici, il ristorante sotto casa. Noi e il nostro conto corrente siamo la stessa cosa. Il sapere che la mia identità, di contribuente onesto, è a disposizione di decine o centinaia di persone non mi sta bene. E' violazione della privacy. Chi mi assicura che i miei dati personali non saranno violati? Il rapporto non è più tra me e la mia banca, ma tra me e il Fisco. Si dovrà rendere conto a un funzionario di un bonifico di 1200 euro al proprio zio? Stiamo scivolando lentamente verso il controllo totale della vita dei cittadini. Il motivo addotto è che stiamo per fallire, che dobbiamo salvare l'Italia. Bene! Chi ci ha portato in questa situazione, a partire dai parlamentari, renda pubblico in Rete i movimenti del suo conto corrente degli ultimi cinque anni. Ogni membro di un'amministrazione pubblica che ha indebitato i cittadini restituisca i soldi. C'è poi una domanda da fare. A cosa servono le tasse se i nostri servizi pubblici fanno schifo e quei pochi che funzionano sono falcidiati dai tagli? Se pago voglio essere servito e riverito. Il padrone di questo Paese è il cittadino, non un Governo di banchieri neppure eletto.
Leggere quello che accade in Vaticano ci aiuta a capire la politica italiana, soprattutto oggi che è in mano a un gruppo di tecnici. Tre ministri sono espressione del mondo cattolico, alcuni sono stati addirittura convinti proprio dal Vaticano a intraprendere la strada politica. “Sì, possiamo rivedere l’Ici su quei beni della Chiesa a uso promiscuo, sia a uso commerciale, sia religioso”. E’ stata letta da alcuni questa presa di posizione del Cardinal Bagnasco come un fatto positivo, come un’apertura del Vaticano. Sono abbastanza diffidente, penso che invece sia una cosa diversa, sia un’apertura mediatica soprattutto in un momento di crisi economica che stiamo attraversando. L’Ici verrà pagata solo per gli esercizi prettamente commerciali e la Guardia di Finanza non ha mai avuto i “cosiddetti” per fare un censimento e vedere quanti beni della Chiesa realmente sono destinati al culto e quanti a un indirizzo terzo commerciale, per gli esercizi, per gli oratori, per i centri di studi del clero e collegati vari. Lo dico perché è inutile prendersi in giro. Non si vuole fare questo censimento perché l’Ici alzerebbe la quota che il Vaticano, gli enti collegati, la diocesi dovrebbero pagare. Se fai questo discorso vieni tacciato di anticlericalismo, invece non è vero, noi facciamo gli economisti e troviamo delle notizie e le pubblichiamo, poi possono piacere ogni tanto alla destra ma questo non vuole dire non dare le notizie, perché altrimenti faremmo un altro mestiere! Una data importante per l’Ici, per vedere quali strutture legate alla diocesi la pagheranno, è in aprile. In aprile, ci sarà la sentenza su un ricorso presentato all’ Unione Europea, da parte dei Radicali di Emma Bonino, contro lo Stato italiano, per agevolazioni sulla tassa dei beni immobili. (di Gianluigi Nuzzi autore di Vaticano Spa)-
Il Papa non paga il sabato - di Gianluigi Nuzzi (autore di Vaticano Spa)
"La Francia ha circa 500 miliardi di euro in titoli pubblici italiani. L'ITALIA ha nel suo territorio un bene inestimabile che le costa una cifra: IL VATICANO. C'è l'opportunità per uno scambio equo: i preti contro l'azzeramento del debito. La Francia ne ricaverebbe un lustro ineguagliabile. Non è neppure necessario edificare nuovi palazzi per gli ecclesiastici. Ad Avignone è già pronto, senza il pagamento dell'ICI, il PALAZZO DEI PAPI, dove soggiornarono dal 1305 al 1423 sette papi ufficiali e due scismatici. Bei tempi per l'Italia quelli del Medioevo. Monti proponga il trasferimento coatto di Ratzinger a Sarkozy, se accettasse, l'Italia e le nostre pensioni sarebbero salve."
"La Francia ha circa 500 miliardi di euro in titoli pubblici italiani. L'ITALIA ha nel suo territorio un bene inestimabile che le costa una cifra: IL VATICANO. C'è l'opportunità per uno scambio equo: i preti contro l'azzeramento del debito. La Francia ne ricaverebbe un lustro ineguagliabile. Non è neppure necessario edificare nuovi palazzi per gli ecclesiastici. Ad Avignone è già pronto, senza il pagamento dell'ICI, il PALAZZO DEI PAPI, dove soggiornarono dal 1305 al 1423 sette papi ufficiali e due scismatici. Bei tempi per l'Italia quelli del Medioevo. Monti proponga il trasferimento coatto di Ratzinger a Sarkozy, se accettasse, l'Italia e le nostre pensioni sarebbero salve."
Lombardo governatore più pagato d'Italia "IL MIO STIPENDIO DOVREBBE ESSERE IL TRIPLO" Il presidente siciliano guadagna quasi il doppio dei suoi colleghi di Sardegna e Piemonte. "Se dobbiamo rapportare il mio stipendio al lavoro che faccio, minimo dovrebbero triplicarlo", dice. "Comunque sono disposto anche ad avere metà di quello che percepisco" (?). Tra i benefit c'è anche UN APPARTAMENTO A PALAZZO D'ORLEANS.
ARS, PENSIONI E STIPENDI D'ORO AI BURACRATI, BUSTE PAGA DOPPIE RISPETTO ALLA LOMBARDIA.
Al segretario generale 13 mila euro al mese, il suo omologo a Milano ne prende 6.500. Un consigliere parlamentare con incarico di direttore guadagna 9.200 euro netti al mese, in Lombardia si ferma a 3.790.
PALERMO - Il palazzo d'oro non garantisce solo stipendi da favola, consentendo a un commesso di guadagnare più di un dirigente scolastico o a uno stenografo non laureato di guadagnare quattro volte di più di un insegnante di ruolo. Il Palazzo garantisce anche pensioni impensabili per qualsiasi altro dipendente pubblico. I numeri sono stati messi nero su bianco proprio dagli uffici del Palazzo in questione: per la prima volta l'Assemblea regionale rende note le cifre delle pensioni dei suoi ex dipendenti, qualifica per qualifica, con uno studio calcolato su 35 anni di contributi, il minimo per andare a riposo nell'amministrazione dorata del più antico parlamento d'Europa.
E le cifre sono impressionanti, specie se confrontate con quelle di un altro organismo consiliare come il Consiglio regionale della Lombardia, il tutto grazie all'autonomia ma anche a scatti d'anzianità automatici riconosciuti dall'Assemblea che consentono incrementi stipendiali ben superiori a quelli dell'inflazione Istat. E se è incontestabile che la Sicilia ha uno Statuto autonomo e che l'Ars ha una storia centenaria, è anche vero che in un momento di crisi come questo giustificare il costo del personale dell'Assemblea siciliana, doppio rispetto a quello di una regione come la Lombardia, è davvero difficile.
I dipendenti di Palazzo dei Normanni sono equiparati a quelli del Senato, in virtù della tanto vantata autonomia. Grazie a questa equiparazione, sancita nella prima seduta di Sala d'Ercole nel 1947, oggi le retribuzioni non sono minimamente comparabili con quelle degli altri organismi consiliari regionali del resto d'Italia, compresi quelli delle altre regioni a Statuto speciale. All'Ars un segretario generale, incarico ricoperto attualmente da Giovanni Tomasello, con 24 anni di anzianità ha uno stipendio netto tabellare pari a 13.145 euro al mese in 16 mensilità. Un suo pari del Consiglio regionale della Lombardia guadagna 6.590 euro netti in sole 13 mensilità.
Molto meno della metà. Lo stipendio del segretario generale, carica che all'Ars è ricoperta da due persone, è maggiore anche di pari funzioni di consigli di altre regioni a statuto speciale: per esempio il segretario del Consiglio della Valle d'Aosta, Christine Perrin, guadagna 8 mila euro lordi al mese. Chiaramente con questo divario anche le pensioni risulteranno differenti, e di molto: un segretario generale con 35 anni d'anzianità all'Ars ha garantita una pensione di 12.263 euro netti al mese, in Lombardia di 5.931 euro.
Le cifre sono incomparabili anche per tutte le altre qualifiche: in Assemblea, a esempio, un consigliere parlamentare con incarico di direttore con 24 anni d'anzianità guadagna 9.257 euro netti al mese, un suo pari in Lombardia si ferma a 3.790, con il risultato conseguente che la vecchiaia per il primo sarà dorata, per il secondo un po' meno. Perché l'Ars garantirà a questo consigliere parlamentare una pensione di 9.715 euro netti al mese, il Consiglio della Lombardia di 3.411. Le differenze di retribuzione riguardano comunque tutte le qualifiche fino alla più bassa, quella dei commessi. Differenze di retribuzione dovute non solo alla "specialità" siciliana, ma anche al tipo di contratto.
Quello dei dipendenti dell'Ars prevede infatti scatti d'anzianità automatici, cosa impensabile in Lombardia: "Qui lo stipendio tabellare delle varie qualifiche non cambia in base all'anzianità e rimane sempre fisso - dicono dall'ufficio retribuzioni del Consiglio regionale lombardo - in questo modo un dipendente può avere aumenti di stipendio solo se con concorsi interni cresce di qualifica". Con questo meccanismo in Lombardia un commesso di massimo grado, cioè di categoria D3, può arrivare nella migliore delle ipotesi a guadagnare 1.566 euro netti al mese, che diventano 2 mila con un'indennità aggiuntiva che copre gli straordinari. Quando andrà in pensione questo commesso lombardo avrà un assegno mensile di 1.409 euro. Numeri che farebbero a dir poco sorridere i 120 commessi dell'Assemblea regionale, che con 24 anni d'anzianità arrivano a guadagnare 3.736 euro netti al mese e possono contare su una pensione dorata da 3.439 euro.
Nel dettaglio l'Ars garantisce pensioni elevate a tutti i suoi dipendenti: uno stenografo parlamentare avrà minimo 6.324 euro al mese, un coadiutore 4.184 euro e un tecnico amministrativo 3.746 euro. Netti, chiaramente. Ecco perché entrare a Palazzo dei Normanni è il sogno di tutti i siciliani: qui si rimane sempre al riparo dalle intemperie e si vive davvero fuori dal mondo.
Al segretario generale 13 mila euro al mese, il suo omologo a Milano ne prende 6.500. Un consigliere parlamentare con incarico di direttore guadagna 9.200 euro netti al mese, in Lombardia si ferma a 3.790.
PALERMO - Il palazzo d'oro non garantisce solo stipendi da favola, consentendo a un commesso di guadagnare più di un dirigente scolastico o a uno stenografo non laureato di guadagnare quattro volte di più di un insegnante di ruolo. Il Palazzo garantisce anche pensioni impensabili per qualsiasi altro dipendente pubblico. I numeri sono stati messi nero su bianco proprio dagli uffici del Palazzo in questione: per la prima volta l'Assemblea regionale rende note le cifre delle pensioni dei suoi ex dipendenti, qualifica per qualifica, con uno studio calcolato su 35 anni di contributi, il minimo per andare a riposo nell'amministrazione dorata del più antico parlamento d'Europa.
E le cifre sono impressionanti, specie se confrontate con quelle di un altro organismo consiliare come il Consiglio regionale della Lombardia, il tutto grazie all'autonomia ma anche a scatti d'anzianità automatici riconosciuti dall'Assemblea che consentono incrementi stipendiali ben superiori a quelli dell'inflazione Istat. E se è incontestabile che la Sicilia ha uno Statuto autonomo e che l'Ars ha una storia centenaria, è anche vero che in un momento di crisi come questo giustificare il costo del personale dell'Assemblea siciliana, doppio rispetto a quello di una regione come la Lombardia, è davvero difficile.
I dipendenti di Palazzo dei Normanni sono equiparati a quelli del Senato, in virtù della tanto vantata autonomia. Grazie a questa equiparazione, sancita nella prima seduta di Sala d'Ercole nel 1947, oggi le retribuzioni non sono minimamente comparabili con quelle degli altri organismi consiliari regionali del resto d'Italia, compresi quelli delle altre regioni a Statuto speciale. All'Ars un segretario generale, incarico ricoperto attualmente da Giovanni Tomasello, con 24 anni di anzianità ha uno stipendio netto tabellare pari a 13.145 euro al mese in 16 mensilità. Un suo pari del Consiglio regionale della Lombardia guadagna 6.590 euro netti in sole 13 mensilità.
Molto meno della metà. Lo stipendio del segretario generale, carica che all'Ars è ricoperta da due persone, è maggiore anche di pari funzioni di consigli di altre regioni a statuto speciale: per esempio il segretario del Consiglio della Valle d'Aosta, Christine Perrin, guadagna 8 mila euro lordi al mese. Chiaramente con questo divario anche le pensioni risulteranno differenti, e di molto: un segretario generale con 35 anni d'anzianità all'Ars ha garantita una pensione di 12.263 euro netti al mese, in Lombardia di 5.931 euro.
Le cifre sono incomparabili anche per tutte le altre qualifiche: in Assemblea, a esempio, un consigliere parlamentare con incarico di direttore con 24 anni d'anzianità guadagna 9.257 euro netti al mese, un suo pari in Lombardia si ferma a 3.790, con il risultato conseguente che la vecchiaia per il primo sarà dorata, per il secondo un po' meno. Perché l'Ars garantirà a questo consigliere parlamentare una pensione di 9.715 euro netti al mese, il Consiglio della Lombardia di 3.411. Le differenze di retribuzione riguardano comunque tutte le qualifiche fino alla più bassa, quella dei commessi. Differenze di retribuzione dovute non solo alla "specialità" siciliana, ma anche al tipo di contratto.
Quello dei dipendenti dell'Ars prevede infatti scatti d'anzianità automatici, cosa impensabile in Lombardia: "Qui lo stipendio tabellare delle varie qualifiche non cambia in base all'anzianità e rimane sempre fisso - dicono dall'ufficio retribuzioni del Consiglio regionale lombardo - in questo modo un dipendente può avere aumenti di stipendio solo se con concorsi interni cresce di qualifica". Con questo meccanismo in Lombardia un commesso di massimo grado, cioè di categoria D3, può arrivare nella migliore delle ipotesi a guadagnare 1.566 euro netti al mese, che diventano 2 mila con un'indennità aggiuntiva che copre gli straordinari. Quando andrà in pensione questo commesso lombardo avrà un assegno mensile di 1.409 euro. Numeri che farebbero a dir poco sorridere i 120 commessi dell'Assemblea regionale, che con 24 anni d'anzianità arrivano a guadagnare 3.736 euro netti al mese e possono contare su una pensione dorata da 3.439 euro.
Nel dettaglio l'Ars garantisce pensioni elevate a tutti i suoi dipendenti: uno stenografo parlamentare avrà minimo 6.324 euro al mese, un coadiutore 4.184 euro e un tecnico amministrativo 3.746 euro. Netti, chiaramente. Ecco perché entrare a Palazzo dei Normanni è il sogno di tutti i siciliani: qui si rimane sempre al riparo dalle intemperie e si vive davvero fuori dal mondo.
lunedì 19 dicembre 2011
LA LEGA INVITA A NON PAGARE L'IMU. "DISOBBEDIENZA CONTRO LO STATO"
"Siamo tutti d'accordo sulle cose che non si debbono fare. Vedremo quindi come agire. Ma stiamo già studiando come non far pagare l'Imu. Certo, mi rendo conto che è una disobbedienza nei confronti dello Stato ma dobbiamo pensare a tutelare i nostri cittadini padani". Gian Paolo Gobbo, sindaco di Treviso e segretario della Liga Veneta, annuncia ad Affaritaliani.it la sua volontà e quella degli amministratori leghisti di non far pagare l'Imu.
Non solo. Matteo Salvini, eurodeputato leghista e vicesegretario della Lega Lombarda, intervistato da Affaritaliani.it, appoggia la richiesta del collego di partito e rincara la dose. "Come Lega Lombarda stiamo facendo circolare in tutti i nostri comuni una mozione per applicare l'Imu al minimo, ovvero al 2 per mille. Quindi legalmente stiamo già impegando i nostri sindaci e anche quelli degli altri partiti. Certamente è una tassa odiosa e vergognosa. In passato abbiamo detto di non pagare la tassa sugli immobili, sull'Europa e sul medico. Abbiamo invitato i cittadini del Nord a non pagare e abbiamo fatto molto bene. Non escludo che questa esperienza postiva possa ripetersi anche in questo caso, invitando i padani a non pagare l'Imu e i sindaci a non applicare questa legge dello Stato centralista. Sono soldi che finiscono a Roma, non è un'imposta municipale. La chiamassero Isu... perché è anche una presa per il culo semantica".
"Siamo tutti d'accordo sulle cose che non si debbono fare. Vedremo quindi come agire. Ma stiamo già studiando come non far pagare l'Imu. Certo, mi rendo conto che è una disobbedienza nei confronti dello Stato ma dobbiamo pensare a tutelare i nostri cittadini padani". Gian Paolo Gobbo, sindaco di Treviso e segretario della Liga Veneta, annuncia ad Affaritaliani.it la sua volontà e quella degli amministratori leghisti di non far pagare l'Imu.
Non solo. Matteo Salvini, eurodeputato leghista e vicesegretario della Lega Lombarda, intervistato da Affaritaliani.it, appoggia la richiesta del collego di partito e rincara la dose. "Come Lega Lombarda stiamo facendo circolare in tutti i nostri comuni una mozione per applicare l'Imu al minimo, ovvero al 2 per mille. Quindi legalmente stiamo già impegando i nostri sindaci e anche quelli degli altri partiti. Certamente è una tassa odiosa e vergognosa. In passato abbiamo detto di non pagare la tassa sugli immobili, sull'Europa e sul medico. Abbiamo invitato i cittadini del Nord a non pagare e abbiamo fatto molto bene. Non escludo che questa esperienza postiva possa ripetersi anche in questo caso, invitando i padani a non pagare l'Imu e i sindaci a non applicare questa legge dello Stato centralista. Sono soldi che finiscono a Roma, non è un'imposta municipale. La chiamassero Isu... perché è anche una presa per il culo semantica".
PARLAMENTO D'ORO. LA CASTA-BIS! Uno stenografo della Camera prende 259 mila euro l'anno. Un consigliere 370 mila. Un commesso 8 mila euro netti al mese. Stipendi assurdi, che (ad esempio) fanno spendere al Senato 236 milioni all'anno per il personale. Spinto dalla crisi e per fare cassa, il presidente del Consiglio Mario Monti ha provato a tagliarle per decreto, il famoso salva-Italia. Grazie all'intervento dei presidenti di Camera e Senato, deputati e senatori sono però riusciti a mantenere i loro emolumenti, le ricche indennità, le corpose diarie, i vitalizi da nababbi e gli altri privilegiatissimi compensi che hanno sinora accompagnato la loro elezione.
REGIONE LAZIO, SCATTA IL BLITZ NOTTURNO: VITALIZIO A 50 ANNI ANCHE PER GLI ASSESSORI. ROMA - Mentre il governo taglia le pensioni degli italiani, il Consiglio regionale del Lazio, con un blitz avvenuto qualche notte fà alle 2.15 concede il vitalizio agli assessori (anche agli ex). Gli stipendi dei consiglieri regionali vengono invece "congelati" alla data del 1° dicembre 2011, ma poi indicizzati annualmente al costo della vita (l'adeguamento che il governo ha invece bloccato per le pensioni). Ma la presidente del Lazio Renata Polverini difende il provvedimento: «La mancata equiparazione degli assessori ai consiglieri era un'anomalia della nostra regione».
UN PRIVILEGIO DA 200MILIONI! La Casta taglia le pensioni degli italiani, ma non tocca le proprie. Per i parlamentari il diritto al vitalizio scatta dopo soli cinque anni di mandato. Con contributi molto bassi. E con compensi incassati anche prima dei 50 anni. Così 2.307 tra ex deputati ed ex senatori si mettono in tasca ogni mese fino a settemila euro netti. L'andazzo continua, con l'esercito dei parlamentari pensionati che si ingrossa sempre più, fino a toccare il record dei 3.356 vitalizi erogati fra le 2.308 pensioni dirette e le reversibilità, divise tra le 625 alla Camera e 423 al Senato. Un fardello che si traduce ogni anno in una spesa di 200 milioni di euro, oltre 61 dei quali pagati da palazzo Madama e i restanti 138 da Montecitorio. In questo pozzo senza fondo del privilegio ci sono anzitutto i superfortunati che con una sola legislatura, cioè appena cinque anni di contribuzione, portano a casa il loro bravo vitalizio. Personaggi anche molto noti e quasi sempre ancora nel pieno dell'attività professionale. Nell'elenco compare Toni Negri, ex leader di Potere operaio, docente universitario e scrittore. Venne fatto eleggere mentre era in carcere per terrorismo nel 1983 dai radicali di Marco Pannella. Approdato a Montecitorio, Negri ci restò il tempo necessario per preparare la fuga e rifugiarsi in Francia. Ciononostante, oggi percepisce una pensione di 2.199 euro netti. Stesso importo all'incirca riscosso da un capitano d'industria come Luciano Benetton (al Senato nel 1992, restò in carica solo due anni per lo scioglimento anticipato della legislatura) e da un avvocato di grido come Carlo Taormina. E sono solo due casi tra i tanti. Nel "club dei cinque" sono presenti quasi tutte le categorie lavorative, con nomi spesso altisonanti. Compaiono intellettuali come Alberto Arbasino, Alberto Asor Rosa
Europa multa l’Italia per super-stipendi dei manager. Pagheranno i contribuentihttp://www.noncipossocredere.com/2011/11/28/leuropa-multa-litalia-per-i-super-stipendi-dei-manager-pagheranno-i-contribuenti/?fb_comment_id=fbc_10150389732946854_20075884_10150389765631854#f3879dba4
MONTI NON E' PEGGIO DI BERLUSCONI: E' PEGGIO DI TUTTI-
Il professor Monti sta affamando una nazione nel nome delle banche e dei ricchi.
Con la compiacenza del nostro amato Presidente Napolitano, Mario fa cagare filo spinato agli italiani, e cagare filo spinato fa male, tanto male.
Il fatto è che non ci siamo forse ancora accorti della portata del danno. Ma il Re Giorgio ci ha già avvertiti: "Anche i meno abbienti devono fare dei sacrifici".
Cazzo! Siamo a livello di Maria Antonietta, quanto a frasi famose: "Maestà, i francesi non hanno più pane". "Se non hanno più pane che mangino delle brioches!".
Il professor Monti sta affamando una nazione nel nome delle banche e dei ricchi.
Con la compiacenza del nostro amato Presidente Napolitano, Mario fa cagare filo spinato agli italiani, e cagare filo spinato fa male, tanto male.
Il fatto è che non ci siamo forse ancora accorti della portata del danno. Ma il Re Giorgio ci ha già avvertiti: "Anche i meno abbienti devono fare dei sacrifici".
Cazzo! Siamo a livello di Maria Antonietta, quanto a frasi famose: "Maestà, i francesi non hanno più pane". "Se non hanno più pane che mangino delle brioches!".
Il Decreto Monti ha confermato l’esenzione dell’ICI alla Chiesa Cattolica. Credi che sia una decisione giusta?http://www.corriereinformazione.it/i-nostri-sondaggi/viewpoll/51-il-decreto-monti-ha-esentato-la-chiesa-cattolica-per-il-pagamento-dellici-credi-che-sia-una-decisione-giusta.html
DAL PORTOGALLO: IL DEBITO E' L'UNICA ARMA CHE ABBIAMO. "NOI NON PAGHEREMO! DOVREMMO FAR TREMARE LE GAMBE DEI BANCHIERI TEDESCHI!" I sacrifici che l'Europa, capitanata dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, sta chiedendo ai singoli paesi, stanno scatenando la frustrazione di diversi popoli. Cittadini normali, che sono stanchi delle spese dei governi, delle tasse che devono pagare, delle misure di austerity che sono state loro imposte, iniziano a ribellarsi, a vedersi rappresentati da correnti politiche altrettanto agguerrite. Pedro Nuno Santos, vice-presidente del partito socialista del Parlamento portoghese. "Noi abbiamo una bomba atomica che possiamo lanciare contro la Germania e la Francia: e questa bomba atomica è semplicemente la seguente: NOI NON PAGHEREMO!".
Così ha continuato Nuno Santos: "il debito è la nostra sola arma che possiamo usare per imporre condizioni migliori. DOVREMMO FAR TREMARE LE GAMBE DEI BANCHIERI TEDESCHI!
Così ha continuato Nuno Santos: "il debito è la nostra sola arma che possiamo usare per imporre condizioni migliori. DOVREMMO FAR TREMARE LE GAMBE DEI BANCHIERI TEDESCHI!
MANIFESTO PER L’ITALIA
I sottoscritti cittadini italiani
credendo fermamente che l’Italia non sia una mera espressione geografica, unita da una lingua comune, ma stia rischiando di diventarlo, a 150 anni da riunificazione annessionista operata dalla
monarchia sabauda e dopo oltre 60 anni di Repubblica
parlamentare, basata su una Carta Costituzionale, nata a seguito di una
disastrosa guerra mondiale ed una lacerante guerra civile, in cui la Sovranità popolare si è vieppiù
trasformata in sistema oligarchico dei Partiti, sempre meno
rappresentativi ed al cui interno non è assicurata a partecipazione democratica
degli iscritti,
considerate
le scelte cruciali che l’Italia deve compiere nel corso dell’attuale profonda crisi internazionale, non
soltanto economica, finanziaria, ma di “sistema”, ovvero sociale,
politica e di relazioni ed equilibri fra Stati, nella quale gli organismi e le Istituzioni sovranazionali (europee e mondiali) non riescono a dare
risposte complessive e convincenti e alla crisi e a promuovere quell’interesse
generale iscritto nella loro stessa missione, ma risultano invece catturate da
interessi parziali e piegate a quelli più forti, con il risultato di accrescere
il carico complessivo di ingiustizie, prevaricazioni, ed il rischio di
conflitti
valutata criticamente
altresì l’inconsistenza ed incoerenza politica e la profonda crisi Unione Europea, ed in primis la debolezza strutturale
della governance economica economica
dell’area euro, con conseguente fragilitàdella moneta unica, ed i contraccolpi
gravissimi che questa debolezza sta avendo – ed è destinata ancor di più ad
avere – sull’economia del nostro paese e sulla ricchezza prodotta dal lavoro e
dalla creatività italiani,
considerato
l’enorme divario fra le scelte che questa situazione comporta - con le loro
ripercussioni sull’intera popolazione italiana, in particolare sulle generazioni più giovani e addirittura su quelle future - e la inconsistenza e manifesta inadeguatezza del nostro sistema istituzionale, che è inefficiente
ed inefficace nella sua organizzazione (ridondante, pletorica, burocratica,
immobile ed autocratica), gestita da una oligarchia di poteri, di caste e
corporazioni autoreferenziali, tese all’esclusivo scopo di perpetuarsi, riprodursi
per cooptazione, con i propri inaccettabili privilegi,
ritengono
sia improcrastinabile rimettere al centro della politica italiana la
necessità di dotare il Paese di un nuovo assetto
istituzionale ovvero di
una nuova Costituzione
§
che sia condivisa sulla base di principi liberali e democratici, nella quale ogni cittadinopossa riconoscersi, che quindi dia vita a un nuovo patto Sociale fra i Cittadini e lo Stato, nel quale lo
Stato sia essenzialmente il garante della sicurezza del cittadino, delle sue libertà - in quanto individuo e in quanto
appartenente a gruppi sociali - e dell’esercizio di una giustizia(civile, penale, amministrativa e tributaria) rapida ed efficace,
§
rispondente alle vere esigenze della comunità e dei singoli individui,
non agli interessi delle caste, degli ordini professionali, sindacati e
associazioni di categoria, che dall’attuale immobilismo costituzione ricavano
linfa per le loro rendite di posizione,
§
idonea a consentire all’Italia una posizione sulla scena internazionale – a
partire dalle istituzioni europee e internazionali - di piena dignità e parità
con le altre nazioni, riacquisendo definitivamente la piena Sovranità Nazionale, fuori dagli equilibri scaturiti
dall’ultimo conflitto mondiale,
§
nella quale i diritti e doveri di cittadinanza, ed in particolare i
rapporti economici, possano corrispondere più fedelmente alle attuali istanze
di una società che in questi settanta anni è maturata nella propria scelta di
libertà e nel rifiuto del totalitarismo collettivista e dell’universo di
ipocrisie e abusi che vi fa da corollario
essendo consapevoli
che la vigente Costituzione - nella totalità delle sue parti - è inattuale
ed irriformabile, in virtù della sua
stessa scrittura autotutelante e perchè ogni tentativo di modifica è a sua
volta sottoposto al ferreo controllo dei “supremi
guardiani” della Corte Costituzionale oltre che alle
innumerevoli insidie di un parlamentarismo ormai inconcludente e screditato,
PRESENTANO
la seguente
“Proposta di legge costituzionale di
iniziativa popolare per la elezione di un’ Assemblea Costituente”
sulla quale avviano la raccolta delle firme, come previsto dalla legge n.
325 del 1970, e contestualmente
si
costituiscono in
Comitato promotore per
l’Assemblea costituente
avente i seguenti obiettivi:
-esercitare ogni forma democratica di pressione affinchè - una volta
completata la raccolta delle firme e depositata la proposta - Il Parlamento ne
svolga l’esame;
-sostenere altre auspicabili iniziative rivolte alle stesse finalità;
-sostenere attivamente tutte le forze politiche che si faranno portatrici
delle seguenti linee di riforma del sistema politico-istituzionale:
-Elezione diretta del Capo dello Stato;
-Stato federale;
-Abolizione delle attuali regioni e accorpamento in macroregioni;
-Previsione esplicita di forme di democrazia
partecipativa all’interno dei partiti politici(elezioni primarie regolate per legge per la selezione di
candidati alle cariche elettive);
-Responsabilità civile e amministrativa
dei giudici e separazione
delle carriere tra magistrati inquirenti e giudicanti;
-Obbligo di referendum popolare sulla
partecipazione dell’Italia ad Organismi sovranazionali ed al sistema monetario europeo;
-Progressiva integrazione della difesa e della politica estera Italiane,
con altri Stati europei disponibili a condividerle, creando una difesa comune europea, una politica
estera europea, un mercato comune che abbia anche le
stesse regole interne relativamente alle politiche
fiscali e alla tutela dei lavoratori, prima ancora che una moneta comune;
-Divieto di introduzione di nuove tasse, ed in particolare
manovre di natura “patrimoniale”, durante tutto il
periodo costituente.
I sottoscritti Cittadini:
(persone fisiche o cittadini riuniti in associazioni e movimenti di
qualsiasi natura)
Redattori e primi firmatari:
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